roBOt Festival – VII edizione: memorie digitali a Bologna

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La VII edizione di roBOt Festival – manifestazione internazionale dedicata alla musica e alle arti digitali ideata e promossa dall’associazione Shape – si è aperta sabato 20 settembre alle ore 21.30 presso il Teatro Comunale di Bologna con James Holden, uno dei nomi più idolatrati nella scena dei club.
L’artista a cui è stata affidata l’ormai tradizionale anteprima di gala di roBOt Festival al Teatro Comunale, riesce a comunicare su più piani: in modo colto, efficace, trascinante, senza mai scendere a compromessi. Holden conosce i meccanismi di seduzione più specifici di techno e house: la cura nei suoni, la capacità di capire come giocare con le frequenze, la perfetta padronanza dell’alfabeto da dj.
Una conoscenza che lo ha portato ad essere richiesto come remixer da giganti come New Order, Depeche Mode, Madonna, ma una parte fondamentale della sua musica è quella che gioca su riferimenti “colti” nel campo delle soluzioni melodiche, strutturali ed armoniche.  Il 20 settembre il produttore inglese ha portato al Teatro Comunale di Bologna per roBOt Festival la sua sfida artistica più recente e, probabilmente, più alta: uno spettacolo dove gioca a costruire un universo denso ed ipnoticolavorando con sintetizzatori analogici e una componente ritmica live, quindi con un inconfondibile calore “umano” negli accenti. Un viaggio sonoro fatto di vertigini, di riferimenti al kraut rock tedesco più visionario o addirittura a certe rifrazioni di taglio prog; di sicuro, una delle esperienze più piene ed interessanti che la musica elettronica possa offrire oggi.
Il Teatro Comunale di Bologna è una location speciale per roBOt Festival: rappresenta il luogo privilegiato dove mettere in scena, al cospetto della città, una vera e propria “opera digitale”, rendendo obsolete le distinzioni in generi e categorie. Anno dopo anno, il concerto-preview ha visto protagonisti i nomi più prestigiosi della scena elettronica internazionale: Carl Craig (US), Moritz Von Oswald (DE) e Francesco Tristano (LU) nel 2009; Jon Hopkins (GB), la Nôze Band (FR) e Dani Siciliano (US) nel 2010, Yann Tiersen (FR) nel 2011, Alva Noto(DE), Ryuichi Sakamoto (JP) nel 2012, The Kilowatt Hour: Mathieu/Sylvian/Fennesz (DE/UK/AT) nel 2013.
I risultati del bando call4roBOt e i progetti curatoriali Il comitato scientifico – costituito da Sarah Corona (storica dell’arte e curatrice indipendente di base a New York),Claudio Musso (docente presso l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, storico dell’arte e curatore), Andrea Sartori (ingegnere, musicista e maker fondatore del Fablab di Bologna), Valentina Tanni (editor di Artribune, docente e critica di arti digitali) e dalle due curatrici Marcella Loconte e Federica Patti – ha selezionato i progetti raccolti attraverso il bando call4roBOt, decretandone i vincitori.
Su 257 progetti candidati, 26 hanno superato la selezione  e saranno protagonisti, insieme ai progetti curatoriali, della sezione arti visive della VII edizione di roBOt Festival a Palazzo Re Enzo e nelle nuove location coinvolte. Fra questi 26 progetti, solo uno si aggiudicherà il premio in denaro del valore di 800 euro, messo in palio grazie al supporto della Fondazione Del Monte (il premio verrà annunciato e consegnato durante roBOt Festival).
Appartengono all’ambito delle arti visive anche i progetti curatoriali: cinque lavori inediti, prodotti da roBOt. Il primo progetto – Here del collettivo Antonello Ghezzi (IT) – verrà esposto in contemporanea a Bologna, Genova e Parma a partire dal 28luglio, grazie al sostegno di Cemusa: 120 stampe su carta saranno affisse negli spazi pubblicitari luminosi disseminati nei tre capoluoghi. Appartiene al duo anche il progetto Shooting Stars, che con Here, compone le ultime due soluzioni derivate da Never Ending Night, ongoing project dedicato alle stelle.
Per la prima volta roBOt produce una residenza artistica che vede protagonista Icaro Zorbar (CO), invitato con il sostegno del network UNESCO Città della Musica a realizzare un workshop e ad esporre le sue installazioni assistiteal MAMbo.
Con Spore Baroque, il newyorkese Jonathan Monaghan(US) presenta un live mapping inedito per la facciata di Sala Borsa.
The Enlightenment di Quiet Ensemble (IT) sarà un vero e proprio concerto di pura luce presentato a roBOt in anteprima assoluta e Mattia Casalegno(IT), tra i più influenti artisti elettronici italiani dell’ultima generazione secondo Digicult, interverrà con The Open, installazione immersiva per la Cappella Tremlett.
Anticipazioni e novità sulle location di roBOt Festival 2014
L’edizione 2014 di roBOt Festival si caratterizza per una novità strutturale legata alle location. I club cittadini che ospitavano la declinazione notturna del festival durante il week end, lasciano il passo ad un unico nuovo spazio, importante per dimensioni e per caratteristiche, messo a disposizione da BolognaFiere, uno tra i principali organizzatori fieristici europei.
Da questa edizione BolognaFiere è partner a tutti gli effetti di roBOt: una sinergia che testimonia la crescita costante della manifestazione e il suo respiro internazionale, sancito da un accordo triennale che ragiona in prospettiva futura. La partnership con BolognaFiere si colloca nel lancio della nuova business unit di BolognaFiere Entertaining che si occuperà di dare spazio e sostegno al consolidamento e alla produzione di eventi culturali legati all’intrattenimento, con l’obiettivo di consolidare le bestpractices nate nel nostro territorio e aiutarle grazie a un supporto organizzativo e logistico a crescere e varcare i confini nazionali. Cosa che con roBOt Festival può sicuramente avvenire come e meglio di quanto è avvenuto in altre città d’Europa per altre simili realtà.
La rete di relazioni create negli anni dal festival si allarga e si estende anche a quattro realtà cittadine deputate ad ospitare una parte dei contenuti relativi alle arti visive: Adiacenze, galleria d’arte contemporanea; Maison22, spazio intimo e domestico che ospita progetti e residenze artistiche; il Fondazione Collegio Artistico Venturoli che sostiene i giovani artisti bolognesi mettendo a loro disposizione gli studi di via Centrotrecento; Housatonic Design Network | We Make It Easy, agenzia di facilitatori grafici e MakeinBo, recente FabLab bolognese.
La base diurna si trova come sempre nel cuore storico della città, a Palazzo Re Enzo; mentre il MAMbo, dopo la felice intuizione dell’anno scorso, conferma ed amplia il suo contributo al festival: ospiterà le attività promosse durante la residenza artistica di Icaro Zorbar e sarà ancora la cornice ideale di roBOt Kids, il laboratorio dedicato ai bambini, realizzato con il Dipartimento educativo MAMbo e sostenuto dalla Fondazione Del Monte che fin dallo scorso anno ha creduto nella validità nel progetto.
Tra le novità segnaliamo la presenza di un partner dedicato all’innovazione: Working Capital. Working Capital Accelerator è lastruttura di Telecom Italia che dal 2009 aiuta talenti e idee a trasformarsi in imprese innovative pronte ad entrare sul mercato. #WCAP si occuperà di portare innovazione all’interno di roBOt Festival – ma più in generale nel mondo delle industrie creative e culturali – coinvolgendo le startup del proprio ecosistema e presentando la settimana di seminari, workshop e hackton che avrà luogo durante i giorni della manifestazione.

Headliner: Moderat, Ricardo Villalobos, James Holden, Moodymann, Jon Hopkins, Mathew Jonson, Apparat, Gold Panda, Actress, Factory Floor, Jackmaster, Craig Richards, Martyn, Legowelt, Luke Abbott, Sons of Magdalene, Falty DL, Lawrence, Roly Porter e Wife e molti altri.

Per info: www.robotfestival.it

Comunicato stampa

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