Various Artists “Hyperdub 10.1” (Hyperdub)

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Dieci anni, tanto è passato da quando Steve Goodman ha deciso di smettere i panni del giornalista musicale (anche se ogni tanto li riprende per intervistare i suoi artisti), per mettere in pratica le sue teorie circa quello che oggi è diventato un termine comune quando si parla di english sound, vale a dire il nuum o contiuum o ancora più precisamente ‘ardkore continuum, l’eredità sonora dell’epopea rave dopo il tramonto della Uk Garage all’alba del Dubstep.
Hyperdub si evolve da blog a etichetta, trasformando Steve in Kode9 (che insieme a Spaceape sonorizza i ricordi del futuro), e catalizzando l’attenzione mondiale con la scoperta del misterioso Burial.
La particolarità dell’opera di Mr. Goodman sta nell’ambizione di andare oltre i confini del genere perchè il dubstep è pur sempre una parte infinitesima dell’universo post garage (ricordate la nostra intervista del 2009? Eccola qui), ricercando quindi percorsi inediti per comprendere come il suono si sviluppi e venga percepito dal pubblico.
Frutti di questo lavoro sono stati il wonky beats (protagonista della compilation per i cinque anni di attività), la rinascita dell’Uk funky, l’incursione nel footwork/juke, e altri sentieri più scoscesi verso direzioni che con il basso inglese non hanno nulla a che vedere.
Per celebrare questo importante compleanno Kode9 ha deciso di rilasciare ben quattro episodi, una documentazione dettagliata che spazia tra gli highlights degli ultimi periodi e nuovo materiale.
Incominciamo con il primo disco, chiamto semplicemente Hyperdub 10.1, doppio cd.
Quello che interessa a noi è il n°1, perchè l’altro è sostanzialmente un best of con i campioni storici della label.
DVA poggia la puntina sul piatto facendo partire il groove psicotico di Mad Hatter (con tanto di digressione anni ’80 a tre quarti), per passare le cuffie a Kyle Hall.
Si dice che se nasci a Detroit ha già svolto metà del compito, ed in effetti il ragazzo si è fatto notare subito combattendo su tre fronti diversi quali house, techno e whatever-step. Girl U So Strong è l’ennesima conferma della sua straordinaria capacità d’ibridazione: house centrifugata nel g-funk.
Tocca poi a Mala, uno dei massimi sacerdoti del wobble bass, difensore di un purismo dinamico e futurista. Expected è una ballata malinconica, un ultimo sguardo sul dancefloor ormai vuoto.
Jamie Vex’d alias Kuedo mantiene il mood da lacrimuccia, ma Mtzpn risplende di una luce intensa (sia melodica che ritmica), come a voler continuare a bilanciare a distanza l’oscurità galattica dell’ex sodale Roly Porter.
Tra le canzoni già conosciute troviamo il remix di Helix a Xingfu Lu di Kode9 uscito nel 2013, la marziale Kaytsu di Morgan Zarate, e il grime anthem Ambush di Flowdan.
Il climax sale sui synth ravey di Taso & Djunya (Only the Strong Will Survive), e s’infrange contro i beats aspri di All My Teklife by Dj Spinn.
Dj Taye cerca di rilassarsi ingollando anfetamine (Get Em Up), mentre Dj Earl gioca a mischiare step e R&B (I’m gonna get you).
Il sound oggi si chiama neoeski o the new wave of grime ed è in questo filone che va catalogata Icemaster di Heavee.
Il compianto Dj Rashad in compagnia di Gant-Man la buttano sul classico con Acid Life, quindi insieme a Dj Taye e alla supervisione di Dj Earl imbastiscono una battaglia a Space Invaders con Bombaklot.
Kode9 sale in cattedra col fido cantore Spaceape e dimostra una volta di più la pasta di cui è fatto: Chasing a Beast è un hip hop cibernetico in chiaro scuro dove la luce filtra tagliente sulle rime torbide. Chiudono le tastiere sintetiche del giapponese Quarta 330 (Hanabi).
Consigliato.

Federico Spadavecchia

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