Jacaszek “Glimmer” (Ghostly International)

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Meglio precisare fin da subito che qui l’elettronica ha un ruolo MOLTO relativo, e riguarda unicamente la tecnica compositiva, pertanto chi si aspettava l’ennesimo album spacca pista cui la Ghostlyci ha abituati resterà alquanto deluso.
Michal Jacaszek è un musicista polacco che ha passato gli ultimi dieci anni a studiare ed esplorare nuovi orizzonti nella musica classica, che nell’Europa orientale ha una lunga tradizione.
La foglia d’oro in copertina sembra un richiamo alla strumentazione barocca utilizzata e allo stesso tempo alla fragilità della bellezza e dei sentimenti di cui Glimmer è ricco.
L’autore stende un tappeto di micro rumori e fruscii (uno dei suoi punti di riferimento è Tim Hecker) per poggiarvi sinfonie delicate, costruite mediante sperimentazione elettro-acustica, che si sviluppano in un crescendo di intensità malinconica. Verrebbe quasi da pensare ai drones a la Stephan Mathieu suonati con strumenti tradizionali.
A proposito della sua attività artistica Jacaszek afferma che la base di tutto è l’intuizione che esista una realtà nascosta affianco al mondo tangibile, e il desiderio di volerla svelare.
Perdiamo lo sguardo in questo landscape sonoro cercando di cattuare con gli occhi tutti i dettagli che la musica disegna, confondiamo le note coi ricordi e proviamone nostalgia.

Federico Spadavecchia

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