Sono rimasti ormai solo due nomi a tenere alta la bandiera di Bedrock Records a livello di releases: il fuoriclasse Guy J, e Denis A, Dj/producer di Mosca, proprietario dell’etichetta DAR e co-organizzatore del famigerato festival di Kazantip.
Denis, grande pupillo di John Digweed, è rimasto sempre dietro le quinte della scena che si è evoluta intorno a questa storica etichetta, ma finalmente oggi ha deciso di uscire col botto pubblicando un album che ci trasporta magicamente dieci anni indietro nel tempo.
L’album, disponibile solo digitale, è composto da un mixato di nove tracce (accompagnato dalle versioni unmixed), anche se probabilmente sarebbe più corretto parlare di live set.
Nonostante il disco non offra spunti tecnici degni di nota, scorre molto bene, grazie anche al fatto di essere decisamente corto, solo 45 minuti che mascherano un po’ la linearità della selezione che avrebbe rischiato di rendere il mix monotono su lunga distanza.
Il percorso che intraprende Denis è quello di una sessione progressiva old school, caratterizzata da suoni molto elettronici e ipnotici, pause melodiche e una bassline prepotente e coinvolgente perfetta per il club.
Come già detto i brani sono più o meno dello stesse genere, ma alcuni spiccano per originalità, fra cui sicuramente “Flashback“, in cui l’essenza dell’est si percepisce in una melodia quasi vampiresca, o “Infared” uno scompiglio di suoni che emoziona nonostante il groove non sia particolarmente spinto.
Siamo lieti di constatare tra l’altro che l’abum sta ottenendo molti riscontri positivi a livello commerciale, molti più di quella tech house che ormai sta dominando il mondo Bedrock, segno che forse un ritorno alle radici farebbe contenti nuovi e vecchi fans.
Omar Abdel karim