Un luogo comune descrive la dance come un vezzo disimpegnato, eppure la scena Techno ha sempre mostrato di essere molto sensibile ai drammi umanitari, cercando in diversi casi di dare una mano concretamente attraverso ciò che sa fare meglio e cioè musica.
Ricordiamo Children di Robert Miles, ispirata all’infanzia negata dei bambini nella ex Jugoslavia, gli Spiral Tribe che, sempre nei Balcani, organizzavano rave contro la guerra, le compilation Techcommunity 4 Kosovo (realizzata con l’apporto di big tra cui Sven Vath, Gaetano Parisio, Surgeon e Garnier) e Tsunami Relief (Hawtin, Villalobos, Wighnomy Bros…) per il disastroso terremoto del 2004 nell’oceano indiano.
Oggi la tragedia che sta vivendo l’Ucraina non può e non deve lasciare indifferenti.
Grassroots: United Over Ukraine raduna un nutrito gruppo di artisti che sono cresciuti in questa terra dell’est, o in cui si sono soltanto esibiti restandone tuttavia legati indissolubilmente. Due cd in vendita, il ricavato destinato alle famiglie delle vittime degli scontri, stili differenti ma una sana attitudine sperimentale.
Si incomincia con la formazione titolare della nazionale musicale ucraina: la teatralità ambient di Etapp Kyle (Alta), producer di talento arrivato a stampare su Klockworks, quindi tocca ai Woo York con la loro techno buia (Krypt) che riscopre il 4/4 nel dub dei Subforms (She sleeps).
L’house in Ucraina risponde al nome di Vakula, qui impegnato su un basso slappato funky hyper filtered (Little improvisation).
Battito quadrato, flanger in full effect e pad classicissimi per SE62 (Anxiety), mentre Stanislav Tolkachev firma un tema di psichedelia techno (Lost in freedom). I bagliori sottocutanei di Sunchase (Sett) portano alla chiusura del primo cd sul panorama meccanico fotografato da Koltra (Volya).
Il secondo cd lascia il campo al resto del mondo che imposta il suo gioco sulle scintille interrotte di Svreca (Kyv).
Perc rispolvera l’aspetto sacrale dell’industrial dance (Eternal), mentre Dustin Zahn alleggerisce il mood con un tool da warm up (Right through me).
Jacek Sienkiewicz, il veterano della compagnia, tira fuori dal cilindro un romantico cielo stellato (Shifting) sotto cui sognare sulle note di Murat Tepeli (Wizards of the lost kingdom).
ASC ci riporta alla realtà con un intreccio di sonar e raffiche di mitra sul confine (Falling apart).
Tears From Malmok è il nuovo progetto di Benny Rodrigues a base di monotoni grani ambient e fughe sci-fi.
Se possiamo ancora nutrire un barlume di speranza per il genere umano lo dobbiamo all’arte.
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Federico Spadavecchia