Prism: United States Of Bass

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Il dubstep statunitense non vive, fortunatamente, di soli Skrillex e simili. Esiste invece un universo variegato di taglio deep, una scena vivace fluida, che sta portando alla ribalta acts da scoprire.
Fra i nomi più interessanti ad emergere negli ultimi due anni c’é quello di Dave Hanson, aka Prism, produttore di stanza a Boston.
Una figura poliedrica, Dave disegna artwork e copertine per svariate label, dirige i suoi video e quelli di altri artisti, seguendo un percorso artistico sfaccettato ed in costante evoluzione.
Lo incontriamo nella serata curata dalla Jopstep Division nella persona di Dj Met, produttore pugliese a Berlino, che è una delle quattro crew che organizza Impulse, il giovedì dubstep berlinese per eccellenza all’://about blank.

Quali sono stati i tuoi primi contatti con il bass sound e il dubstep e cosa ti ha fatto scegliere di dedicarti a quel tipo di vibes?
Il primo sound affine cui mi sono appassionato é quello degli esordi Metalheads: al tempo stesso ho iniziato a seguire il Jazz più Fusion, e crescendo ho incorporato queste due influenze nelle mie prime produzioni.
Il nostro incontro avviene ad una serata Impulse a Berlino, durante il tuo tour europeo. Noti differenze tra il pubblico Usa e quello continentale?
Trovo forse più similarità che differenze tra i due continenti da questo punto di vista; la scena a livello underground si nutre di un sound corposo, club  underground, spesso semplici e scuri ed un pubblico entusiasta, da entrambe i lati dell’oceano.
Chi sono i tuoi dj e produttori americani preferiti di questo sound? Pare che molto di quello che raggiunge l’Europa sia più mainstream a la Skrillex, mentre tu ad esempio hai coordinate decisamente più deep…
Joe Nice
é al cento per cento il mio dj connazionale preferito! Lui é assolutamente l’American Ambassador del dubstep.
Molto toste anche le produzioni di EshOne, sempre intense e con varie declinazioni, ha appena firmato con la Artikal e credo sentiremo parlare molto di lui nel futuro prossimo.
L’ampia diffusione di un dusbtep “poppy” può essere una via per far avvicinare nuovi ascoltatori ad approfondire le sonorità del genere?
Credi che questo successo del lato commerciale aiuti i produttori underground o sia, invece, un fenomeno che tende ad oscurarli?
Ho colto questo fenomeno on line, tramite Facebook. Il network immagazzina i tuoi “like” in modo cronologico e ho notato, in più di un caso, persone che sono arrivate sulla mia pagina senza essere dei fan dell’elettronica, appassionarsi e scavare alla ricerca di altri artisti con un sound simile, bypassando (o transitando brevemente) sul lato più “leggero“. Quindi sul lungo termine credo possa essere più una sorta di strumento positivo che un problema.
Prossimi passi per Prism nel 2014?
Ora sto girando un po’ l’Europa, poi toccherà agli States in febbraio/marzo per supportare le mie ultime produzioni, in particolare quella su Subaltern, co prodotta con Valor e impreziosita dai remix di Ganz (interessantissimo produttore turco n.d.r.). Ci sono diverse altre cose che bollono in pentola, ma per ora devono rimanere un mistero!

Cannibal Se-lecter

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