Se c’è una cosa che rispecchia in pieno la situazione italiana attuale è il caos su cose che potrebbero essere semplicissime, quali la regolamentazione del lavoro di un artista nel mondo dello spettacolo.
Nel nostro caso quindi il Dj.
La colpa, e lo posso dire per esperienza diretta, sta nell’enorme lacuna normativa e dei relativi regolamenti attuativi.
Sapete cos’è l’ENPALS?
Sulla carta dovrebbe essere l’ente nazionale che tutela i diritti previdenziali di chiunque lavori nel mondo dello spettacolo; oggi però dopo essersi accorpata alla SIAE per un breve periodo, è stata assorbita dall’INPS.
Comprensibile visto che di contributi previdenziali si tratta.
Peccato che da qui inizi la confusione.
Innanzi tutto il controllo dell’agibilità è eseguito SOLO dall’ispettorato del lavoro o dalla guardia di finanza, e c’è chi pensa che essendo iscritto in SIAE come autore/compositore sia in regola, quando invece si tratta di posizioni diverse.
Inoltre c’è chi ritiene che con un’autocertificazione di reddito inferiore ai 5.000 Euro si sia esenti (ricadendo nella casistica della prestazione occasionale) dalla suddetta tortura burocratica, ma questo NON vale per i DJ.
Che dobbiamo fare allora per essere in regola quando andiamo a “suonare“?
In un mondo ideale dovrebbe essere il gestore del locale ad assumerci secondo le norme vigenti, ma poiché a lui costerebbe troppo (l’ingaggio riguarderebbe un totale di ore superiori a quelle effettivamente lavorate), sono in pochi a farlo e ci lasciano incerti sul da farsi.
Moltissime associazioni offrono il proprio aiuto dietro pagamento di una quota fissa.
Ma perché pagare quando è possibile farsela da soli?
Sul sito INPS nella sezione dei servizi “ex-enpals” è possibile iscriversi come “lavoratore autonomo esercente attività musicale“, e da qui tramite il portale dedicato possiamo chiedere tutte le agibilità che vogliamo. Addirittura ci viene facilitato il pagamento dei contributi (che deve essere mensile) in quanto il totale da versare tramite F24 (in banca o con l’home banking), viene calcolato automaticamente.
Finita qui direte voi? Non ancora: ad agibilità richiesta va accompagnata una fattura o una ricevuta, che voi e il gestore dovrete fornire al vostro/suo commercialista ogni anno (e non dimenticate di richiedere la certificazione del versamento delle ritenute d’acconto da riportare in dichiarazione dei redditi!).
La parcella può avere la forma della notula con ritenuta d’acconto, nel caso siate persone fisiche senza partita IVA (ed i vostri ricavi occasionali siano inferiori a 5.000 Euro l’anno).
Detto questo, è possibile che in un mondo dove ormai il Dj è un lavoratore a tutti gli effetti, ci si debba sempre arrangiare autonomamente?
Non sarebbe più facile modificare le regole in modo da consentire al gestore del locale stesso di mettere il Dj in regola senza rimetterci?
Evidentemente no, c’è sempre qualcuno che su queste cose ci sguazza alla grande…
Mauro Alpha