Cos’altro vuoi in questa caldissima estate se non dissolverti nel sole e nelle onde?
La Ghostly nei suoi quasi 15 anni di attività ha dimostrato ampiamente di essere in grado di declinare la musica elettronica in ogni suo caso, e questa pubblicazione, che vede il Maestro Ryuichi Sakamoto insieme a Christopher Willits, uno dei più apprezzati sperimentatori elettro-acustici americani, può essere considerata come il diploma definitivo.
Ancient Future è il secondo incontro tra i due artisti, i quali già nel 2008 avevano realizzato Ocean Fire su Commons (per il Giappone) e 12K (per il mercato US), ed è basato su una serie di pezzi registrati dall’ex Yellow Magic Orchestra e successivamente manipolati da Willits.
A differenza degli ultimi lavori di Sakamoto editi dalla Ratser Noton, in cui ogni accordo al pianoforte veniva scomposto in frazioni microscopiche per risaltarne l’aspetto sonoro, stavolta, dato anche l’uso della chitarra, siamo in presenza di composizioni complete in cui melodie eteree narrano una storia.
Il tema portante del disco è una riflessione sulla vita umana e sull’accettazione del destino dopo aver provato a risolvere i propri conflitti interiori.
La scena elettronica potrebbe benissimo immedesimarsi col protagonista di questo racconto vista la sua crisi d’identità attuale: lo sguardo ormai incapace di guardare in avanti ed i fasti del passato, incancellabili da retine e timpani, accentuano l’inadeguatezza delle nuove generazioni che, nonostante il talento e tutta la tecnologia a portata di mano, paiono traumatizzate da un presente dominato dall’omologazione, non riuscendo più a fantasticare circa il domani, rassegnandosi alla triste idea che il futuro ci sia già stato.
L’atmosfera è quella di un’alba che si confonde col tramonto e non si può che restare estasiati di fronte a così tanta delicatezza, stando magari su una spiaggia deserta osservando il mare.
Federico Spadavecchia