Bim Festival 10th Birthday

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Manca davvero poco tempo alla fine dell’anno e, per chiudere alla grande anche questo 2011, abbiamo deciso di partire alla volta di Anversa, per il Belgian Indipendent Music Festival o più semplicemente BIM.
Niente superstar Dj’s a questo giro, ma solo sintetizzatori, batterie elettroniche e chitarre. Mettete un paio di anfibi, vestitevi di nero, e tirate fuori tutta la vostra energia perchè qui siamo in pieno territorio EBM.
Il Belgio è infatti la madre patria dell’Electronic Body Music, genere musicale nato dal crossover tra industrial e punk elettronico tedesco sullo sfondo di uno scenario post atomico, che è stato una fonte d’ispirazione importantissima per la nascita della Techno.
Tuttavia nonostante siano passati 30 anni la scena EBM è sempre seguitissima da queste parti, e di conseguenza vengono organizzati numerosi eventi dove è possibile ammirare gruppi storici che sarebbe impossibile intercettare altrove.
Il BIM è un vero punto di riferimento per tutti gli appassionati e per spegnere le sue 10 candeline ha portato sul palco della concert hall Trix XL leggende come Clock DVA, Front 242, e i nostrani Pankow.
Suddiviso tra venerdì e sabato noi abbiamo preso parte alla festa il secondo giorno incominciando già nel pomeriggio. Arrivati intorno alle 17 troviamo on stage i Flesh & Fell, una band locale new wave degli anni ’80 diventata culto grazie al singolo Hunger (1985).
Probabilmente oggi la cantante Cathérine Vanhoucke sarà anche una madre amorevole, ma sul palco è ancora una pantera feroce.
Il pubblico, composto in prevalenza da over 30 (in alcuni casi con tanto di figlioletti al seguito) provenienti da ogni parte d’Europa, è bello caldo e pronto per il primo piatto forte.
Direttamente dall’Hacienda di Manchester, from Factory Records: i Section 25!!
Quando il gruppo inizia lo show noi siamo nell’atrio a comprare qualche cd e ad ascoltare il djset da inframezzo per il cambio palco tenuto niente meno che da Dirk Ivens, leader degli Absolute Body Control.
Ascoltando la musica dall’ingresso pare quasi che per loro il tempo non sia mai passato, eppure una volta giunti lì davanti ci troviamo di fronte ad una giovane biondina che canta e suona la tastiera. L’arcano è svelato subito: quella ragazza è Bethany, figlia di Larry Cassidy, fondatore della band con il fratello Vincent, e della cantante Jenny Ross, entrambi scomparsi rispettivamente nel 2010 e nel 2004.
Per quanto la sua voce sia identica a quella della madre il suono dei Section è fisiologicamente cambiato abbracciando definitivamente la dance. Più che eseguire gli originali sembrava quasi che i ragazzi fossero ispirati dai remix house di Paul Oakenfold e Steve Osborne facendoci assaggiare una pasticca dell’Hacienda.
section25
Le zuccherine armonie ecstatiche dei Section 25 vengono cacciate immediatamente nel cesso dagli svedesi Poupèe Fabrikk nella loro belgian first ever appearance.
Giusto per farvi un’idea su di loro provate ad immaginare i Motorhead che suonano pezzi dei Nietzer Ebb.
Atteggiamento sfrontato di chi non ha un cazzo da perdere e 3 tastiere, cantante gore metal e drum machines con rumore bianco; il rock grazie all’elettronica è tornato a fare paura!!!
Bocciati invece gli australiani Servered Heads che nell’indecisione se essere retrò o attuali risultano soltanto vecchi.
Meno tamarri del previsto sono stati i Suicide Commando, nuovi idoli di casa, che hanno avuto l’onore di esibirsi in un duetto con Dirk Ivens.
Ancora un performer manca all’appello, praticamente il nome che da solo valeva il prezzo e la fatica della trasferta: Clock DVA (che venerdì avevano già portato in scena il loro progetto alternativo The Anti Group).
E’ il 1978 quando a Sheffield Adolphus “Adi” Newton e Steven “Judd” Turner decidono di lavorare insieme e due anni dopo esordiranno ufficialmente per la Industrial rec..
Il loro capolavoro è Buried Dreams del 1989, previsione futuristica dell’evoluzione del suono elettronico.

Oggi si presentano come tre scienziati in camice bianco da laboratorio pronti ad analizzare al microscopio musica e visuals.
Probabilmente per motivi di copyright le versioni delle canzoni qui proposte differiscono da quelle originali anche se il degenero derivante è inalterato! Fractal 9 e The Hacker sono inni immortali.

I laptop al posto della strumentazione classica li rendono un pò troppo asettici ma appare del tutto ovvio quanto siano stati influenti per i produttori techno moderni come ad esempio Jeff Mills o gli Autechre, ponendo questioni come l’estremo progresso tecnologico e l’esplorazione di nuovi mondi.
Alla fine ci concedono ben 3 bis!!
Chissà se i Maya avranno davvero ragione circa il 2012, ma se anche così fosse ora so dove trovare la giusta colonna sonora per affrontare l’Apocalisse.

Federico Spadavecchia

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