La decima edizione di Forma – Free Music Impulse – ha portato nel lembo di Nord Est una serie di serate molto interessanti ed eterogenee, con l’illuminata direzione artistica ed organizzativa dello storico gruppo di Hybrida.
Noi di Frequencies abbiamo avuto il piacere di seguire due eventi in due sabati consecutivi autunnali; queste le nostre impressioni:
Iniziamo il report dalla serata all’Auditorium Zanon di Udine, con una line-up declinata tutta al femminile.
Ad aprire il programma è Jessika Ekomane con un vero e proprio studio sul suono live condiviso con l’audience, un gioco di stratificazioni e rimandi amplificato dal ragionato set up di speaker diffusi in tutti gli angoli della sala, per una performance immersiva in cui è facile perdersi, nonostante la quasi assenza di melodie riconoscibili.
A seguire la congolese/belga Nkisi cambia registro e vira sul ritmo, trasformando l’auditorium in un dancefloor improvvisato con un pubblico che non resiste all’incedere del set anche se in un contesto con una venue “tutta posti a sedere”.
La selezione è fortemente caratterizzata da sventagliate ritmiche e giochi di percussioni, Ekomane pur non essendo sempre fluidissima nei passaggi, rimane capace, grazie ad equilibrio di “spezie black” e “fulcro tech”, a creare una vibrante interazione con il pubblico nella parte più “danzereccia” della serata.
In chiusura la serata cambia di nuovo direzione con l’arrivo sul palco di Moor Mother.
L’attivista/poetessa/musicista di Philadelphia incanta con i suoi versi accompagnati da basi potenti e cupe; la sua magnetica presenza figura on stage e i suoi testi calamitano l’attenzione attraverso un percorso sofferto e potente, di grande impatto emotivo e viscerale (consigliamo anche di ascoltarla all’opera nel recentissimo lavoro con Zonal, insieme a Kevin Martin e Just Broadrick).
La settimana seguente sono gli spazi del sempre attivo e vivace Dobialab di Staranzano (realtà che porta un importante contributo da quasi tre decenni!) a ospitare la chiusura della rassegna.
La serata parte con i bassi di impronta dubstep di Cannibal Se/lecter che preparano la strada per i due act internazionali in scaletta.
Il primo di questi, è il live delle slovene Warrego Valles, interessantissimo progetto che scava nei meandri sintetici dell’Idm e di una elettronica decomposta e riarrangiata che, riesce ad essere contemporaneamente complesso e coinvolgente a livello ritmico; Un lavoro particolarmente riuscito, coadiuvato da ottimi visual (qui il loro ultimo album).
Si chiude con un set ad opera del portoghese DJ Marfox che inchioda alla piccola pista del Dobialab tutti i presenti.
Una ricetta incendiaria che il veterano di Lisbona ottiene miscelando elementi di matrice africana come kuduro, kizomba e tarraxhinha insieme a una forte spina dorsale di “cassa a spingere”, a volte diritta a volte spezzata, in un gioioso e multicolore flusso di beat che punta diritto a scatenare l’audience.
Si chiude così in un perfetto clima festoso una bella edizione del Forma – Free Music Impulse.
Cannibal Se-lecter