#MASH 2016: Suoni e culture post-globali

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Dopo l’edizione pilota dello scorso anno, la rassegna #MASH 2016dal 1 al 3 dicembre presso gli spazi di MUDEC Museo delle Culture, BASE e BIKO, il 4 dicembre in BUKA Mondo – riparte dalla considerazione forse scontata, ma necessaria, che nel mondo iperconnesso in cui viviamo siamo spinti a rivedere le geografie e a dimenticarci del concetto di autenticità.

Cosa succede alle musiche del mondo, oggi? In che misura la rete e la rivoluzione digitale stanno mutando il posizionamento dei soggetti e la circolazione dei suoni su scala globale? Come viene percepito il suono nelle situazioni di conflitto? E, soprattutto, qual è l’impatto sonoro della “world music 2.0”?

#MASH 2016 tenta di rispondere a questi interrogativi in tre giorni di talk, proiezioni, listening session e performance sul tema “Sonic Impact”. Alcuni artisti, pensatori e ricercatori contemporanei che osservano tali cambiamenti, sono chiamati a testimonianza della crescente attitudine alla contaminazione e all’ibridazione culturale.

Il programma di giovedì 1 dicembre parte dal Libano con l’artista visivo, fumettista e musicista Mazen Kerbaj insieme al produttore Rabih Beaini, che eseguiranno Multiplied, una performance di improvvisazione per tromba e sintetizzatori modulari live.

Si prosegue venerdì 2 con la sessione d’ascolto Kimera Zones dei Primitive Art, focalizzata sulla ricerca di colonne sonore di videogiochi che fondono musiche etniche aliene e da cui è difficile trarre un’appartenenza culturale reale. Quattro performance serali – di cui tre anteprime italiane – coprodotte da Disco_nnect movimentano gli spazi di BASE: Third Law Live, la collaborazione cinematica tra Roly Porter e il videoartista Marcel Weber (MFO) attraverso una performance sinestesica che dissolve e ricompone stati di coscienza; il dj set di Helm che rilegge le composizioni di Muslimgauze, compianto musicista elettronico ispirato alle cause politiche avvenute nel contesto dei conflitti arabo-israeliani; l’iraniano Ata Ebtekar in arte Sote e i visual dello slovacco Boris Vitazek fanno incontrare differenti codici stilistici all’interno dello stesso percorso artistico, alterando tonalità e ritmo per ottenere paesaggi sonori sintetici particolarmente dinamici; Don’t DJ, invece, torna in Italia per trasportare l’ascoltatore al di là delle barriere percettive culturalmente stabilite attraverso la cosiddetta musica acefala, qualcosa che non ha un punto d’inizio ben definito e incoraggia a scoprire diversi “punti d’ascolto” nel medesimo arrangiamento.

Sabato 3 si apre con l’intervento del musicista Florian Mayer (Don’t DJ) sul concetto di autenticità ed esotismo e la proiezione del documentario A magical substance flows into me di Jumana Manna. La videoartista e scultrice palestino-statunitense, influenzata dagli studi dell’etnomusicologo Robert Lachmann degli anni ‘30, indaga sulle tradizioni musicali di Israele e Palestina fino a sovvertire la distinzione tra cultura “ebraica” e “araba”. Ci si sposta al BIKO per il concerto di Yussef Kamaal, progetto del duo londinese di ispirazione jazz-funk anni ’70 composto da Yussef Dayes e Kamaal Williams, fresco di pubblicazione dell’album Black Focus sulla Brownswood di Gilles Peterson.

La rassegna si chiude domenica 4 con i dj set di #MASH Off in BUKA Mondo. Protagonisti il collettivo Yor Kultura da Rotterdam e Jace Clayton aka DJ Rupture, il produttore e globetrotter dei suoni dal mondo che inoltre presenta in anteprima, sabato 3 al MUDEC, la sua recente pubblicazione Uproot: Travels in 21st-Century Music and Digital Culture.

#MASH è realizzato da S/V/N/ Savana e Associazione Terzo Paesaggio con il contributo di Fondazione Cariplo, con il patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con MUDEC – Museo delle Culture, BASE Milano, BIKO, Norient Sounds, Disconnect, Basemental, BUKA, Palm Wine, Invernomuto (artwork), Cheick Ahmadou Ouattara (immagini), Taliesin Gilkes-Bower (lettering Pixadores).

Info: info@terzopaesaggio.comsvnsvn.tumblr.com

Comunicato stampa

 

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