E’ un buon momento per avere paura. Guardatevi intorno: le cose non stanno andando certo come speravamo, la deriva economica trasforma la tranquilla routine quotidiana in un sogno, e l’odio deflagra nelle strade alla minima oscillazione.
Luca Torasso è un musicista torinese che ha deciso di manipolare la violenza per scolpire la propria arte (qui potete trovare la nostra intervista n.d.r.).
Di indole profondamente futurista il suono di Sandblasting, veloce e furioso, racconta la società post apocalisse traendo spunto dal cinema horror fantascientifico.
Dread è ispirato all’opera di Clive Barker, scrittore e regista di cult come Hellriser e Candyman, tra gli autori preferiti di Torsasso.
Per stessa ammissione dell’artista siamo davanti al suo disco più aggressivo, realizzato con l’intento di esaminare da vicino la paura e la sensazione di non avere più alcuna via di fuga.
Dal punto di vista produttivo tutte le frequenze utilizzate sono state scelte tra quelle progettate in anni di sintesi modulare, nell’ottica di ricreare l’impatto contro un treno in corsa.
Dread è complesso ma allo stesso tempo irresistibile per chi è abituato a saltellare su ritmi oltre i 180 bpm, difficile dire se più adatto ad una mostra di arte e architettura contemporanea o a un rave nord europeo.
Distribuito da Rustblade come box in edizione limitata, l’ascoltatore avrà a disposizione oltre all’album un secondo cd di remix con cui torturarsi l’anima grazie a personaggi come Hyena, Cervello Elettronico, Ambassador 21, Geistform e Monolith.
Federico Spadavecchia