Beats Tips Boutique vol. 5

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Quike – La Vie En Rose – Exprezoo records

Delusi dalle attuali performance degli esponenti di quella scuola napoletana che in tempi, purtroppo, ormai lontani hanno scaldato a colpi di groove le nostre notti insonni?
Il giovane Enrico Maraffini, in arte Quike, vi farà tornare sicuramente il sorriso e la voglia di ballare con una bella miscela di house classica (addirittura cantata!!!) e synth dubbati come da tradizione techno partenopea.
Il singolo composto da 3 tracce è licenziato dalla Exprezoo rec., label alla quale ci stiamo sempre di più affezionando grazie alla capacità dimostrata di saper fare un passo in avanti ad ogni release.
Oltre alla potenziale hit estiva titletrack sul disco trova spazio De Belleville (anche con rmx oscuro e mentale firmato Ragga Fonda) che, come è già chiaro dal titolo, è un sincero omaggio alla prima triade detroitiana. Il suo andamento a la Innercity sarà sicuramente accolto con entusiasmo dai dancefloor più intelligenti.

Kenny Glasgow – System Overload & Logans Run Remixes – No19 records

Tempo di remix per Kenny Glasgow che, dopo aver ottenuto applausi di pubblico e critica con il suo album Taste for the low life, fa confezionare nuove vesti per i singoli System Overload e Logans Run.
Il primo viene, infatti, inizialmente scarnificato e digitalizzato da un Mike Shannon in versione Dr. Frankenstein che prima uccide e poi assembla meccanici corpi senz’anima.
Pulsazioni più calde ci vengono offerte dall’opera di Bearweasel su Logans Run, mantenendone comunque inalterata l’atmosfera deep. Sulla stessa traccia lavora anche Carlo Lio: ritmica dolce quasi senza cassa e dolci melodie da tramonto estivo.
Il disco si chiude com’era cominciato con un remix di System Overload ad opera di Nitin, caratterizzato da riferimenti alla corrente hip house americana di metà anni ‘90.

Cari Lekebusch – Worship / Fletcher – Hybrid Productions

Atteso ritorno per The Architect con due tracce all’insegna della techno più oscura e alienante.
Come sempre il pacchetto sonoro è curato con asettica precisione chirurgica, ma l’eccessiva freddezza non sempre premia e Fletcher rimane vittima della sua stessa vanità senza mai dare l’impressione di voler coinvolgere sul serio l’ascoltatore.
Le cose vanno meglio con Worship dove una melodia leggera funge da navicella per l’esplorazione di mondi paralleli.

Shadow Sync – Focus / Dominion – Kroda records

Chi l’ha detto che la techno è morta? Dal Veneto a Berlino il duo Shadow Sync, alias Max Vu e Leinad, diffondono il loro verbo a base di sonorità industriali post Blade Runner.
Un singolo per ribadire al pubblico che al di là dei trends e delle mode il cuore della scena rimane sempre e comunque meccanico: un motore inesauribile per ballare in una realtà dura e soffocante, dove le lacrime non sono altro che gocce di sudore.

Paul Brtschitsch feat. Kollektiv Turmstrasse Remix – The Dentex – Rootknox

I nomi qui sopra non hanno certo bisogno di presentazioni, e d’altra parte anche se fossero dei perfetti sconosciuti cosa vi dpvrebbe importare? Quello che vi si chiede è solo ascoltare un disco ricco di sfumature e pathos, ricercato nei suoni e al tempo stesso attento alle esigenze della pista.

Kris Wadsworth – Mainline – Hypercolour records

Strascichi di una cantilena d’altri tempi su una ritmica ridotta all’osso per uno spirituale ed umido afterhour in cui ci si muove lentamente con gli occhi chiusi passandosi cubetti di ghiaccio sulla fronte.
Il viaggio vero, però, inizia solo col remix del bimbo prodigio di Detroit Jimmy Edgar che, per una volta messa da parte la sua caratteristica sezione di fiati, ci incanta con una suggestiva visione cosmica senza alcun bisogno di beats marcati.
A dare la sferzata necessaria a riprendere il contatto con la realtà ci pensa Sei A con una trascinante deep version.

Fusiphorm & Mark Henning – harry, stop eating the sofa! – Minimood Extra rec.

Chi di voi non ha un tenerissimo animaletto domestico che tanto si diverte a mordicchiarvi il vostro divano preferito?
Dietro a questo spiritoso titolo si nasconde tuttavia un’austera original mix con basso cavernoso voce da oltretomba e ritmo marziale. Fortuna che a smorzare la tensione ci pensa Digitaline col suo stile made in Cadenza: tamburelli e occhiali da sole per tutti!

Davide Squillace – Black Cabbage – Supernature records

Ecco in questo caso tocchiamo un tasto dolente della scena Techno e, anche se a qualcuno non piacerà (specie a chi mi ha spedito il promo), mi vedo costretto ad usare un tono duro e “cattivo”.
Caro Squillace, che tanto ti abbiamo amato ai tempi dell’hardgroove, ma questa tua ultima uscita la definisci musica?
Un insieme di imprecisati suoni senza nè capo nè coda: cosa volevi fare? Mescolare le trombette alle sirene acid house in unico synth?
Parliamo poi della ritmica: oltre otto minuti di un banalissimo lavoro di ableton live che smoscerebbe l’entusiasmo persino di un ergastolano trasferito in un carcere femminile…l’hai fatta durante la pausa caffè?
Infine gli fanno buona compagnia gli altrettanto anonimi remix firmati dai modaioli Daniel Dubb, Robert Dietz e Kabuto and Koji (che se avesse un minimo di melodia e fosse suonato a più 4 diventerebbe appena decente), così piatti da far guadagnare ai suddetti la cittadinanza onoraria padana.

DJ Slip – Available Light – THEMA records

Andate dritti alla versione di Franco Cinelli, probabilmente è lui il ladro del “groove” di Squillace: percussioni shuffle, un dub caldo ed è già estate!

Federico Spadavecchia

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