James Fox – Problems Solve Themselves – Midnight Minus Two
Riscrivere i canoni della musica da afterhour non è semplice perchè a far ballare quando il sole è già alto non servono le hit ma canzoni capaci di stimolare le sinapsi di modo da trasmettere forza alle gambe.
Jame Fox è concentrato su questo obiettivo e sviluppa 4 tracce dal passo rilassato in cui la melodia è l’unica protagonista.
La tecnologia si piega al servizio di atmosfere oniriche e ai clubber ormai stremati non resta che sdraiarsi e continuare a ballare nel mondo dei sogni.
N/A – Variance (Function, Regis, Marcel Dettmann edits) – Sandwell District
Tre dei migliori nomi della Techno internazionale si danno appuntamento per esporre le loro teorie musicali.
Unico fattore comune per tutti è una spiccata propensione ad un’oscura profondità, per il resto mentre Function resuscita con una macumba di bleeps una linea di basso a morto, Marcel Dettmann preferisce affidarsi al rigore della dub tech andando a ricreare il clima del Berghain di Berlino, mitico locale a cui il dj tedesco deve la sua popolarità.
Infine Regis, il veterano del trio, rimane più fedele alla tradizione del genere con lamenti metallici al confine della paranoia, sensazione ancora di più esasperata da una ritmica lenta e marziale.
Moodymanc – Thumbs Up – Tsuba Colours
La giungla dei suoi abitanti che battono sui tamburi prima della caccia, dei suoi fiumi che scivolano placidi per poi divenire impetuose cascate, dei suoi alberi sotto cui trovare un ombroso rifugio.
Uomini o animali non importa ognuno è soggetto alle leggi della propria tribù sotto le quali lottare e celebrare la vita nell’equilibrio della natura.
Ruthit – Not A Problem – Four:Twenty
Nuhouse estiva con percussioni tribali leggere su cui danzano atmosfere tech house intrecciate ad arpeggi di chitarra acustica e pianoforte.
Un lato A più orientato all’allegria da party in piscina, mentre in b side la colonna sonora è una deep da aperitivo al tramonto valorizzato da un bel remix dei berlinesi MyMy, ipnotico quanto basta per ordinare un altro mojito e contemporaneamente muovere i primi passi sul dancefloor.
Giorgio Gigli – Magnetic Field EP – Prologue
Quello di Giorgio Gigli è uno dei nomi della nuova scena italiana che piace di più all’estero.
L’ep in questione (anche se in realtà sarebbe più giusto parlare di singolo) è un viaggio in una casa stregata fatta di polverose ragnatele che rivestono bui corridoi dove è facile perdersi. I nervi dell’ignaro e indesiderato visitatore sono sempre a fior di pelle, non sapendo mai cosa o chi può nascondersi dietro ogni angolo.
Sembra quasi di assistere ad un ritorno della darkcore degli anni ‘90, effetto postumo dell’idigestione di ecstasy dell’acid house, ora riproposto in chiave minimal: finita la sbornia dei suonini che animavano le nostre folli notti ora non ci resta che un sinistro ticchettio ad alimentare le nostre paure.
Abe Duque – Tonight Is Your Answer – Process Recordings
L’alfiere dell’acid house è tornato con un progetto quasi spiritual!
Abe Duque è un blues brother da Warehouse, sempre pronto a ricercare il soul con le sue fide Roland TB-303 e a riconvertire i senza Dio a colpi di percussioni analogiche.
Due nuove canzoni per riaffermare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che l’acid house fin dalle sue origini ha sempre dimostrato di saper sopravvivere nel tempo senza mai restare in disparte ai margini della pista.
Terence Fixmer – Machine (feat. Speedy J remix) – Electric Deluxe
Chiudiamo segnalando l’ultima fatica di Terence Fixmer, uno dei pochi grandi nomi dell’electro ad essere rimasto in piedi dopo il tracollo della Gigolò di Dj Hell negli anni passati.
Non solo grazie alla sua passione per l’EBM anni ‘80 Terence è riuscito a ritagliarsi uno spazio notevole andando direttamente a lavorare con i suoi eroi, come per esempio McCarthy con cui ha rifondato i Nietzer Ebb, ma anche con le sue produzioni soliste si è guadagnato ogni volta la massima considerazione.
Non fa eccezione Machine che, tra flange e tomtom di Tr-808, da al dancefloor la giusta cattiveria per saltare nel peak time. Da registrare invece come Speedy J, invece, abbia realizzato un remix col freno a mano tirato che non permette al ballerino di trovare una scusa qualsiasi per fiondarsi in pista.
Federico Spadavecchia