Catnapp non è un’artista ortodossa

Coinvolta nel successo di Unorthodox abbiamo contattato Amparo Battaglia alias Catnapp per sapere com'è stato prestare la propria musica alla serie TV

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Unorthodox è una serie di appena quattro puntate prodotta da Netflix, molto ben accolta da critica e pubblico, tratta dalla autobiografia di Deborah Feldman.
Senza entrare nel rischio spoiler, per chi non l’avesse ancora vista, la piattaforma video la riassume sinteticamente così:

Una donna di religione ebrea-chassidica di Brooklyn va a Berlino per fuggire da un matrimonio combinato e viene accolta da un gruppo di musicisti. Ma il suo passato la raggiunge.

Quattro fra i pezzi della colonna sonora sono firmati da Catnapp, artista di cui Frequencies aveva già scritto qualche tempo fa, e lei stessa compare on stage con la sua musica in uno degli episodi. A giugno, è uscito il suo ultimo e.p, Damage. Abbiamo colto quindi l’occasione per scambiare qualche battuta con l’artista di casa Monkeytown sull’esperienza in Unorthodox.

Come artista che ha esperienza di video per le proprie track, che differenze maggiori hai riscontrato nell’essere coinvolta sul set di una simile produzione?

E’ molto diverso, i video dei miei pezzi sono fatti con persone amiche, con budget minimi a disposizione, mentre chiaramente una serie Netflix ha un budget molto alto, è stato differente certamente: mi è mancato non avere quelle persone amiche intorno, ma mi è piaciuto lavorare con una simile organizzazione e un team così professionale.

Nella serie hai usato versioni differenti dei tuoi pezzi scelti per la colonna sonora? Quali sono stati i cambiamenti?

Per la serie abbiamo utilizzato quattro tracce già pubblicate, ma ho modificato ed editato ciascuna di esse, a seconda di cosa richiedesse la scena in cui ciascuna era inserita. A volte ho tolto tutta la parte testuale, in altri casi sono state spostate le parole all’interno del brano. Ci sono state parti accorciate e altre allungate. Ho aggiunto un violino elettrico su Thunder, che originariamente non era nel pezzo. Ho creato un sound che potesse convivere con la vibrazione di un “violino elettronico”, e buttato giù una linea melodica che fosse abbastanza semplice da essere suonata dalla attrice sul set. E’stato parecchio divertente, in particolare perché non ho idea di come si suoni un violino.

Da un certo punto di vista la tua musica è “Unorthodox” rispetto ai generi con cui viene descritta, quindi leggere che sei stata parte del progetto è sembrato in qualche modo naturale. Qual’è la tua opinione, come spettatrice, sulla serie? Quanto è cambiata la tua prospettiva vedendola dal punto di vista di persona coinvolta nella lavorazione?

Sapevo poco di Unorthodox finché non l’ho vista quando è uscita ufficialmente, e sono stata (positivamente) sorpresa nel seguirla. Conoscevo ovviamente la mia scena, ma avevo un’idea abbastanza generica di cosa raccontasse la serie. E’ stato molto interessante vedere i pochi aspetti che conoscevo prendere forma nello sviluppo generale e vedere il tutto, compiuto, per la prima volta, insieme a tanto di cui non sapevo. Mi è piaciuta molto la serie, personalmente, e sono molto felice di come la mia musica sia stata inserita, e di come abbia funzionato in una scena di così forte impatto emotivo.

Dopo questa esperienza, e dopo la fine di questo periodo così intenso e strano dovuto alla pandemia, quali sono i prossimi passi per Catnapp?

Sto preparando e scrivendo nuova musica e sto lavorando a un nuovo show. Non sono così certa di poter parlare della “fine della pandemia” come vicina, dovremo trovare nuove modalità per poter avere un riscontro anche economico dalla nostra musica, presto, per non dire subito! Non credo che le cose torneranno celermente a come erano prima e questo diventa necessariamente anche un buon momento per essere creativi.

Cannibal Se-lecter

Cover photo: Sylvie Weber

English Version

As you have a previous experience of quite interesting videos shot for your songs, which was the difference to be involved in a proper “serie kind of” set ?

It was quite different. I usually make my video clips with my friends, with super low budget productions. While the Netflix one was a super high budget production. I surely missed my friends, but I really enjoyed how organised it was, and working with a big professional team.

Did you record different versions of the tracks involved in the soundtrack? Which were the changes in case?

I used 4 of my existing tracks for the series. I modified and edited them according to what each scene needed. Sometimes I removed my lyrics or added them somewhere else. I made some parts shorter, others longer. I also had to add an electric violin to Thunder, which originally doesnʼt have one. I had to create the sound to match an “electronic violin” vibe, and make a melody simple enough so that the actress could play it on set. It was quite fun, given I have no clue how to play a violin.

Someway your music is Unorthodox compared to the genres that are used to describe it, so reading you were part of the project seemed  very proper: What is you opinion, as a viewer, of the serie? How much was your perspective as a viewer changed, being someway involved?

I knew very little about the series until I saw it when it came out officially. So I was still very surprised by it. I only knew my scene, and just a very general idea of what the series was about. It was very nice to see how everything that I already knew about came together and seeing for the first time a lot I didnʼt know of yet. I personally liked the series a lot, and was very happy to see how properly placed my music was, and how well it worked with such an emotional scene.

After this experience, and (almost, hopefully soon) after this weird pandemy time, what are Catnapp next steps?

I am making new music, planning a new show. Not so sure about the “end of the pandemic” part though. I think we will have to start finding new ways to make profit out of our performances quite soon if not now. I donʼt believe things will so quickly go back to normal. It is a good time to get creative.

Cannibal Se-lecter

Cover photo: Sylvie Weber