Chinese Roulette #2

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Perdonate l’increscioso ritardo: dopo un pò di mesi di assenza torna Chinese Roulette e stavolta vi racconta tre pregevolissimi live.
Nel prossimo numero si tornerà a parlare degli Ep più interessanti in circolazione.

LIVE 1 > DONATO EPIRO + KURU @ SPAZIO ELASTICO, BOLOGNA > Mercoledì 30 aprile 2014
Una pioggia torrenziale colpisce il capoluogo emiliano con una violenza inaudita e tutti noi speriamo che Donato Epiro, ½ dei Cannibal Movie, controbatterà al meteo avverso  scatenando una tempesta psichedelica di eguali dimensioni.
Il tour di presentazione del suo nuovo Lp “Fiume nero”, infatti, parte proprio da qui, dall’accogliente cornice del nuovo Spazio Elastico -ora collocato non più nel cuore della zona universitaria bensì a pochi metri da piazza Maggiore – e non a caso il concept che sta dietro all’album è legato al disorientamento temporale ma, allo stesso tempo, climatico. Una sorta di “Aguirre” di Herzog musicato.
In apertura il duo sassofono più batteria Kuru unisce tribalismi a squarci di pura no wave newyorkese. Tutto risulta ben eseguito, anche se in alcuni frangenti  vagamente prolisso. Però promossi, sia chiaro.
Poi sale Donato – alla fine inaspettatamente accompagnato dal socio- e il vortice nero ci inghiotte definitivamente: live davvero intenso e bello tetro, peccato per alcuni problemi tecnici a metà esibizione.
La scena psichedelica italiana è più viva che mai, prendetene atto.

LIVE 2 > MIKE HUCKABY @ CRISPY, PADOVA > Sabato 03 maggio 2014
Per la serata conclusiva della stagione il Crispy decide di affidarsi a mani più che buone, sapienti ed affidabili, ovvero quelle di Mike Huckaby, uno dei tanti pilastri della a noi cara motor city.
Piccola nota doverosa vista l’atmosfera friendly trovata al Factory Club (luogo in cui si svolgeva l’evento): il pubblico ballava, si divertiva e nessuno rompeva i coglioni, un miracolo! Situazione davvero sorprendente. Lo so che stupirsi per una cosa del genere è assurdo, ma crowd simili a questo si trovano raramente in giro per l’Italia, purtroppo.
La timetable viene minuziosamente eseguita con precisione svizzera: è Dax in apertura a fare gli onori di casa; poi in sala due si viene letteralmente catturati dal rituale esoterico “boringmachiniano” degli immensi Heroin in Tahiti – complimenti all’attenta direzione artistica che ad ogni Crispy propone diverse sfaccettature della musica elettronica tra uno stage e l’altro, riuscendo ad incastrare tutto alla perfezione.
Scelta davvero azzeccata perché contribuisce ad aggiungere quel qualcosa in più che differenzia questo progetto da tante altre serate impersonali e mono-genere.
Il set di Mike Huckaby è techno allo stato puro, indubbiamente una delle manifestazioni più “alte” che può raggiungere il genere in questione. Ed è subito tripudio: tra una bordata e l’altra le sue tre orette filano via magnificamente.
Il groove ti prende alle gambe per forza quando cala gli assi “Baseline 87” e “Tresor track” – e sembra davvero di trovarsi nello stabile di Kopenicker strasse, ma non solamente perché la “gabbia” della consolle ce lo ricorda, esteticamente parlando. Live memorabile.
Signori: questa è l’arte del djing, astenersi ciarlatani.
In chiusura il duo Die Roh della Vae Victis: i bpm stentano a scendere, così come il livello di alcolismo raggiunto.

LIVE 3 > HAUNTER RECORDS SHOWCASE & ORPHX @ WAVE, MILANO > Giovedì 08 maggio 2014
Data semplicemente imperdibile per ogni appassionato di techno industriale, per non parlare di chi lo scorso anno ha presenziato -sempre in quel di Milano- alla mitica serata alla Buka in compagnia di Ancient Methods (Eschaton vi dice qualcosa?): Orphx in Italia per la prima volta in assoluto!
Il Wave è una discotechina poco distante dai Navigli che, sinceramente, non colpisce particolarmente nel segno, a causa di un impianto che lascia un poco a desiderare.
Non a caso, i volumi eccessivamente bassi sono stati deleteri per l’esibizione di Petit Singe, una delle artiste di punta dell’etichetta milanese, già vista in territorio bolognese in occasione della serata N3xt lo scorso anno.
La ragazza in questione ha un potenziale enorme e ampi margini di miglioramento, purtroppo i problemi sopraelencati non l’hanno messa in condizione di rendere al meglio possibile. Stesso discorso per Sense Fracture (chissà chi si cela dietro quella maschera……) che già si era fatto notare sul tape “From northern Italy” e che con il suo ruggente set prurentiano ha preparato adeguatamente il campo al live di Richard Oddie, titolare della sigla Orphx insieme a Christina Sealey (non presente), che per un oretta e mezzo ha deliziato i presenti spingendo sempre più sull’accelleratore, senza troppi fronzoli.
Plauso ai ragazzi della Haunter Records che hanno deciso di proporre un artista di questo calibro, assumendosi rischi non indifferenti, visto che si trattava di una serata infrasettimanale pre- weekend. Per fortuna la risposta in termini di affluenza ed entusiasmo è stata più che positiva.
La speranza è che questi ragazzi continuino a creare situazioni analoghe, perchè sono indubbiamente una delle migliori realtà emergenti in circolazione.

Francesco Augelli

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