Mai eccessivamente prolifico, e forse proprio per questo sempre attento a tirar fuori produzioni di una certa qualitá, David Moufang é uno di quei personaggi che non puoi ascrivere tra i padri fondatori dell’house music solo perché sono arrivati un po’ dopo, ma il cui contributo é ugualmente rilevante, come testimoniano i dischi che ha fatto ed i DJ sets con cui da anni delizia gli amanti del genere. Si tratta dunque di un gran bel colpo, e di una scelta perfettamente logica, per la Curle Recordings, etichetta belga sempre fedele al suono deep-techno in tutte le sue sfaccettature, come dimostrano i contributi di artisti quali Jonas Kopp, Resoe, DVS1, Pablo Bolivar, e non ultimo Efdemin.
Le due tracce di questo disco esprimono con una certa fedeltá il sound di Move D, con “Wanna Do” che cade appieno nel solco deep-house della sua storia recente, un groove che cresce progressivamente ed un sample vocale che entra e ripete “wanna do…” per far sí che si fissi in testa per un bel po’.
Questo é quello che in inglese si definirebbe un “builder”, cioé uno di quei dischi che trovano il loro massimo senso nel momento in cui il warm-up sta sortendo il suo effetto e devi prepararti a cambiare marcia.
Discorso non cosí dissimile per “Nautique”, forse ancora piú profonda e, come suggerisce il titolo, “subacquea” nella sua ipnoticitá.
Traccia per teste pensierose e attratte dall’idea del viaggio, con un ritmo sottilmente incalzante ed eterei tappeti che vi si stagliano sopra.
Una release solida ed atmosferica che ben si inserisce nella linea musicale della Curle, i cui estimatori non dovrebbero restare delusi da questo 12” (o mp3, se proprio volete…).
Luca Schiavoni