Paolo Barbato & Klod Rights “Drive Through” (Irma rec.)

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Quando si parla di elettronica da ballo, le certezze sono davvero poche, sempre troppi nomi e troppe etichette da seguire. Non si fa in tempo ad abituarsi, che lo scenario è già mutato radicalmente.
Per chi, come il sottoscritto, nei primi anni ’90 si destreggiava tra negozi di dischi reali e giradischi fisici, la Irma Records era già sinonimo di qualità e raffinatezza stilistica.
Casa di prim’ordine era, e lo è tutt’ora, avendo portato in giro per il mondo nomi tutti italiani come Jestofunk prima, ed LTJ Xperience oggi.
Per questa uscita, l’etichetta si è spinta fino al profondo Nord-Est della penisola, in quella Gorizia che politicamente ha rappresentato una piccola Berlino, ed artisticamente ha visto nascere e crescere il talento di Scuola Furano.
Paolo Barbato fa parte di quella schiera di storici dj che hanno visto nascere il fenomeno house ed hanno saputo sempre cavalcarlo con stile, senza mai cedere alla nostalgia, ma anzi, lavorando “sul campo” ed aggiornandosi costantemente.
Drive Through nasce dalla collaborazione con Klod Rights, alter-ego di Claudio Giusti, con formazione accademica che riesce a dare un contributo fuori da schemi predefiniti di certa minimal-tech attuale. Se da un lato il disco strizza l’occhio ai primissimi Swayzak, la varietà degli stili nelle 14 tracce lo rende compagno ideale di lunghi viaggi in auto.
Le sventagliate di synth di Analog Mouth fanno da contraltare al sapore sexy di Liquidluv.
L’idea dell’album, nasce da ritagli di idee dimenticati in remoti meandri dell’hard disk quindi assemblate e riportate a nuova vita.
Un disco di ottima fattura, adatto ad un ascolto meditato ma che non disdegna la pista da ballo. Adatto a chi è cresciuto a pane e Green Velvet.

Denis Furlan

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