Laurent Garnier: Presentata al Sonar l’edizione italiana di “Electrochoc”

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Esce il 15 luglio l’edizione italiana di “Electrochoc”, biografia del suo instancabile autore, il Dj e producer francese Laurent Garnier. Il progetto curato dalla romana KNM  è stato gestito da Luca Santarelli, Francesca SulisMaurizio Clemente con la traduzione di Gabriella Gemmani e la supervisione/adattamento di Andrea Benedetti.
La conferenza stampa ufficiale di presentazione del libro si è tenuta durante il Sònar di Barcellona. Naturalmente eravamo presenti! Il suo set epico, durato da mezzanotte all’alba di sabato, ha svelato il segreto per guidare tre decadi di carriera: “Esistono cose che si fanno per piacere, e rendere questo un lavoro per me è stata una fortuna. Se mi sentirò stanco allora mi fermerò, ma amo ancora quello che faccio. Amo far ballare la gente”.

Il viaggio di Garnier inizia con le radio pirata a Parigi e procede nei 30 anni successivi attraverso le scacchiere di Manchester, Detroit, Chicago e Berlino. Il goal della scrittura, redatta a quattro mani con David Brun-Lambert, è parlare dell’evoluzione della scena in modo quanto più accurato possibile e senza dimenticare nessuno, nemmeno Monsieur Guetta, su cui ha tenuto a precisare nel capitolo dedicato alla EDM aggiunto per festeggiare il decimo anniversario del libro: “Anche se la sua musica può non piacere, fa parte del mondo. Esiste come interprete ed è necessario parlarne”.
Sono stati inoltre confermati i rumors riguardo l’adattamento cinematografico che vedrebbe coinvolto Garnier stesso. Tra le nubi elettriche di Detroit e la folla dell’amato Rex a Parigi, l’alfiere francese ci racconta la storia di quella che oggi conosciamo come techno, un “termine che aveva significato per le persone in America e Inghilterra, ma per tutti gli altri suonava come una parolaccia. Solo quando la nuova generazione se n’è appropriata, ha iniziato a suggerire uno stile di musica, e di vita”.

Ovviamente non sono mancate le riflessioni sull’evolversi della figura del Dj, oggi sempre più legato all’innovazione tecnologica. Anche in questo caso Garnier riesce a sfatare qualche luogo comune attraverso la sua personalissima ottica: “E’ vero, le tecnologie sono cambiate, ma il sound non è cambiato così tanto. Puoi imparare la tecnica, ma devi suonare la cosa giusta al momento giusto, sapere quello che la gente vuole, saper leggere il pubblico. Suonare è come stare sotto una lente di ingrandimento. Il valore di un Dj è guidare il mood della folla”.
Electrochoc” è la proiezione affascinante di uno storyboard di quasi cinquecento pagine, dove il fil rouge della storia personale connette le capitali e i protagonisti della genealogia techno. E a proposito della velocità che ne sta trasformando la geografia, Garnier rassicura : “Il the End di Londra e lo Yellow di Tokyo non esistono più, ma sono stati aperti altri club. La vibrazione dei posti si sposta come le persone, anche quando i club chiudono”.

Il libro è ordinabile sul sito dedicato: http://laurentgarnierbook.it/

Caterina Finelli

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