Inner Spaces: scenari sonori a più dimensioni

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San Fedele Musica e S/V/N/ presentano Inner_Spaces, una rassegna in quattro appuntamenti di musica elettronica e arte audiovisuale con performance dal vivo di artisti italiani e internazionali. Opere storiche del grande repertorio elettronico si affiancano a produzioni attuali in un dialogo tra passato e presente, con particolare attenzione ad alcuni artisti di musica elettronica che, oltre a un linguaggio sperimentale, esprimono una visione sonora profonda ed essenziale vicina a una ricerca spirituale.
L’Auditorium San Fedele, insieme a S/V/N/, si conferma punto di riferimento per la sperimentazione e la ricerca per tutte quelle forme di espressione che indagano, con un rigoroso approccio interdisciplinare, le modalità di dialogo tra musica, arte visiva e performance live. La strumentazione unica dell’Auditorium, che comprende l’Acusmonium SATOR (sistema di diffusione con 40 altoparlanti unico in Italia) e due videoproiettori digitali da cinema, permette di ospitare e produrre spettacoli nelle migliori condizioni di ascolto e visione.

Inner_Spaces si inaugura lunedì 9 marzo con la monumentale Création du Monde di Bernard Parmégiani, uno dei massimi rappresentanti della musica acusmatica scomparso il 21 novembre 2013. L’opera è un solenne affresco musicale che riprende la storia della Creazione, ricostruendo il percorso cronologico dal Big Bang alla formazione dell’universo fino all’apparizione dell’uomo.

Per la prima volta l’opera è realizzata dal vivo insieme al visual commissionato da San Fedele Musica al videoartista australiano Adrew Quinn, che darà forma e intensità visiva alla proiezione acusmatica. La performance è preceduta dall’ascolto di un breve mixing da Symphonies of the Planets della Nasa Voyager Recordings, una campionatura scientifica dei suoni registrati dalla sonda Voyager in prossimità dei pianeti che compongono il sistema solare. Le vibrazioni elettromagnetiche trasformate in segnali elettrici, che furono a loro volta amplificati e utilizzati per eccitare la membrana di un altoparlante, rendono così udibile all’orecchio umano il fruscio del cosmo.

Il secondo appuntamento di sabato 21 marzo presenta in apertura Francesco Zago, compositore e chitarrista italiano, che eseguirà la coinvolgente opera Electric Guitar Phase di S. Reich, suonata per la prima volta nello spazio acusmatico dell’Auditorium. La performance live si articola attorno al fenomeno percettivo del phasing che ritarda e deforma una semplice sequenza sonora.

La seconda parte del concerto, a cura di S/V/N/, è una performance audiovisiva in anteprima degli Emptyset, progetto costituito da James Ginzburg e Paul Purgas che attraversa i confini più oscuri del minimalismo elettronico. Lavorando in live, l’installazione e l’immagine in movimento, il duo di Bristol analizza le proprietà fisiche del suono attraverso l’elettromagnetismo, l’architettura e i processi di elaborazione delle immagini. Gli Emptyset, che hanno pubblicato su etichette quali Subtext e Raster-Noton, partono dall’eredità dei media analogici per riflettersi su una produzione artistica strutturale e sui confini percettivi fra rumore e musica.

Mercoledì 22 aprile è un appuntamento musicale curato da S/V/N/ con accento sulle nuove avanguardie globali. La performance in anteprima italiana dei Senyawa unisce musica tradizionale indonesiana, elettronica DIY, avant-rock, jazz e altre pratiche sperimentali contemporanee. Artisti di strada, attivi dal 2010 e lanciati dal documentario Calling The New Gods del regista Vincent Moon, i Senyawa vogliono esprimere gli aspetti spirituali del rapporto tra l’uomo e la natura.

Le estensioni vocali di Rully Shabara si ispirano ai canti cerimoniali giavanesi, mentre la ritmica è dettata dal musicista Wukir Suryadi, che ha ideato e costruito il proprio strumento a corde, una cetra amplificata su tronco di bambù.

I Senyawa presenteranno , il nuovo album in uscita per la Morphine Records del libanese Rabih Beaini. E sarà proprio Rabih Beaini, anche noto come Morphosis, a chiudere la serata con un live inedito e realizzato appositamente per Inner_Spaces. Un produttore capace di elevare ogni genere di cui si fa interprete, uno dei pochi a saper trasferire l’anima, il calore e l’istinto umano nel suono delle macchine.

Chiusura del ciclo venerdì 15 maggio con una proposta di San Fedele Musica che mette in dialogo due generazioni di musicisti tedeschi. Robert Henke, fondatore del gruppo Monolake, è uno degli interpreti contemporanei più innovativi, autentico “scienziato” del suono e dell’espressione concettuale di immagini e sensazioni attraverso la materia musicale. Le sue videoinstallazioni e performance live sono state presentate nelle istituzioni  museali di arte contemporanea più prestigiose.

L’artista ha accettato la sfida di rapportarsi con lo spazio acusmatico dell’Auditorium San Fedele in una performance sonora dal titolo Dust – Acumonium Version 2015. Quest’opera esplora esplora trame rumorose e sgranate con movimenti lenti di materiale sonoro apparentemente statico, tagliuzzato in miriadi di particelle microscopiche.

In apertura la Laptop Orchestra 1h20Nein, formazione coordinata di computer che riproduce dal vivo uno dei 15 brani di Aus den sieben tagen di Karlheinze Stockhausen e un omaggio a B. Parmégiani, opera che contrappone ed esalta la natura del suono attraverso la combinazione di tonalità naturali e artificiali.

Location: Auditorium San Fedele Milano, Via Hoepli 3/a
Ingresso:  € 8 / € 5 (studenti) per lo spettacolo del 9/3, € 12 / € 8 (studenti) per lo spettacolo del 15/5, € 12 / € 10 (studenti) per gli spettacoli del 21/3 e 22/4

Comunicato stampa

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