Una notte al Grounded Festival

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Avevamo presentato la seconda edizione del Festival Grounded di Lubiana qualche settimana fa, reiterando la mission di Frequencies di allargare lo sguardo a rassegne non mainstream o supersized, ma capaci di proporre programmi stimolanti che sappiano pescare negli infiniti rivoli dell’underground.
Siamo riusciti a seguire la serata del venerdì, quella di chiusura più dance oriented, ospitata dalla doppia venue Klub Tiffany/Klub Monokel all’interno della cittadella autogestita Metelkova.

La festa si apre con due interessanti proposte di casa: Tetsuo (parte anche della sempre interessante Radio Student) e Futon, del collettivo Boijler, scaldano le rispettive hall con un bel warm up carico, perfetto per iniziare a carburare. A seguire tocca al live di rRoxymore,  con una coinvolgente proposta di techno organica, sostenuta da una spina dorsale percussiva che muta il flusso di bpm  accoppiandosi a linee melodiche insinuanti.
Ottima prova per  la francese Hermione Frank proveniente da Montpellier (ma come ormai d’obbligo Berlin-based), che vanta uscite anche su Noise Manifesto, Don’t Be Afraid e Ostgut Ton tra le altre.

Contemporaneamente Luca Giudici aka Rapala 700, uno dei creatori delle serate meneghine Spiritual Sauna, scombina le frequenze basse e vandalizza frammenti pop, per un set che colpisce nel segno.
In lineup si succedono il caos poliritmico en travesti di LOFT (non sempre a fuoco) e gli arditi accostamenti della svedese Kablam, della crew dei party berlinesi Janus, che invece cattura appieno gli accoliti del dancefloor.
Raddrizza parzialmente l’onda dei beat Ariel Zetina, del collettivo Disc Woman di Chicago, che mantiene però l’apprezzata caratteristica comune a quasi tutti i set della serata, un approccio eclettico e il gusto per l’inaspettato.

A chiudere a notte fonda si torna agli artisti sloveni, con i tratti experimental di R36 e le Warrego Valles, duo di elettronaute IDM  di stampo dancey sempre molto avvincente (consigliato il loro primo recente LP Botox  uscito su Kamizdat). Queste ultime hanno anche un ruolo nella direzione artistica della manifestazione, che ha proposto interessanti panel e discussioni nella parte diurna, incentrata sul tema “Intimacy in the age of artificial intelligence”, mentre gli interventi video della tre giorni sono stati curati dalle due videoartiste/vj 5237 e Smech.

Cannibal Se-lecter

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