Dimensions ’15: Il Report dell’Inaugurazione

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Il Dimensions Festival si svolge a fine agosto a Pola, Croazia, e attira techno-turisti da tutta Europa grazie a un cartellone di alto profilo e alle bellezze naturali della penisola istriana.
Come l’Outlook, distanziato di appena una settimana, il Dimensions è un avamposto inglese: promoters e clubbers britannici stanno cercando da tempo una valida alternativa alle Baleari e al momento la Croazia si è rivelata una scelta vincente. La richiesta è talmente forte da far decidere Ryanair di aprire una linea diretta Londra Pola.
La location principale dell’evento è il forte di Punta Christo, ma per la serata inaugurale è stato scelto il bellissimo anfiteatro nel centro della città, antico scenario di costruzione romana e monumento principale di Pola chiamato anche Arena.

Si inizia con il live di Floating Points con la preview mondiale del suo live show. Sam Sheperd si presenta con un numeroso e preparato ensamble che include fiati e archi; uno spettacolo ambizioso ma organico con cui presenta i pezzi nuovi del suo primo album in uscita a novembre. Spunti jazzati, ampio spazio agli strumentisti e digressioni più spiccatamente elettroniche; performance molto coinvolgente anche se a tratti leggermente dispersiva ma capace di trovare soluzioni non banali.

La scaletta prosegue con gli svedesi Little Dragon in formazione tradizionale con tastiere, basso, batteria e voce.
Synth pop e cassa in quattro per il puro divertimento di un pubblico danzerino che approva con gioia. Yukimi Nagano è al centro della scena ma l’intera band convince con un concerto solido e vivace, e una selezione indovinata che pesca dai quattro album pubblicati ed in particolare dall’ultimo Nabuma Rubberband (2014). L’impatto è energico, potrebbe far muovere il dancefloor per ore e ore.

A chiudere è l’atteso live di Four Tet, che inizia qualche minuto prima delle 00.30 annunciate sul programma.
Kiernan Hebden armato di laptop declina un set non completamente riuscito. I passaggi sono a volte dilatati da troppi effetti e piuttosto lunghi, il flow diventa così alterno e passa da fasi intriganti a pause fuori fuoco che non lasciano l’impressione di uno show del tutto omogeneo. I momenti in cui la cassa diviene centrale smuovono una platea comunque ricettiva, ma la mancanza di continuità spezzetta l’esperienza. Il genio compositivo che contraddistingue il producer inglese esce fuori solo in alcuni frangenti come nel sempre illuminato meccanismo di fusione di sample e beat.
La serata termina tra gli applausi di una folla comunque soddisfatta, pronta ad immergersi dal giorno seguente nelle intense serate del Dimensions Festival.

Sandrica Se-lecter

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