Sherwood & Pinch “Late Night Endless” (On U Sound/Tectonic)

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La collaborazione tra due cultori delle basse frequenze come Adrian Sherwood e Rob Ellis aka Pinch è un progetto in evoluzione da un paio di anni oramai, dopo un primo incontro nel 2011 alla consolle del celebre club londinese Fabric. Reciproche visite nei rispettivi studio, un live set che ha avuto il suo battesimo all’edizione nipponica del Sonar nel 2013, due e.p. ed ora il primo lavoro su lunga distanza insieme.

Sherwood è un produttore attivo da tre decadi, un’assoluta autorità del suono dub in UK. Ha lavorato con tantissimi artisti giamaicani, in particolare con il progetto Singers & Players portato avanti sulla sua etichetta On U Sound, ed ha remixato nomi notissimi tra cui Depeche Mode, Skinny Puppy, Primal Scream e Coldcut.

Pinch arriva dal dubstep nella sua connotazione più deep, che ha esplorato con maestria sia nelle sue sempre intriganti produzioni, sia tramite l’esemplare lavoro della sua validissima label.

La Tectonic dal 2005 è per certi versi il contraltare anche geografico, essendo situata a Bristol, della scena bass londinese, ed ha sfornato lavori di grande qualità con uscite di una lunga lista di interessanti artisti tra cui Distance, Cyrus, Mumdance, Gemmy e altri ancora (consigliatissimi i quattro volumi-raccolta Tectonic Plates per avere un ottimo compendio del catalogo di questa etichetta).

Questo Late Night Endless è un disco insieme quadrato nella costruzione ritmica ed onirico nelle atmosfere. Echi e percussioni sono ingredienti basilari del viaggio che il duo percorre nelle dieci tracce, che rielaborano precedenti lavori di Sherwood e pescano dalla sua immensa banca dati sonora proponendo frammenti vocali di Ghetto Priest, Daddy Freddy, Congo Ashanti Roy e tanti altri.

In alcune tracce è un approccio dub classico ad emergere maggiormente, come nella iniziale Shadowrun, in Bucketman, nella conclusiva Run them away o nella suadente Wild birds sing, contrappuntata da linee melodiche di piano e suoni vaporosi.
In altri episodi la mano di Pinch pare farsi sentire maggiormente, scolpendo i pezzi con una andatura più tesa e urbana (Precinct of sound).

La materia proposta dal duo è settata su bpm piuttosto fumosi e rallentati, ma si snoda anche su tracks serrate, accelerando ad esempio nella convincente Gimmie some more. Tanti sono gli spunti da gustare in questo album, risultato di una proficua scrittura a quattro mani condivisa da due produttori che sanno bilanciare talento e rigore.

Sandrica Se-lecter

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