Frequencies Podcast #4: Shari DeLorian

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Per festeggiare il Natale quale migliore regalo di un podcast nuovo di zecca di uno dei nomi su cui puntiamo di più per il futuro?
Shari DeLorian
è uno dei giovani talenti emersi nel corso degli anni duemila a Milano.
Un passato punk e un’attrazione fatale per la techno di Detroit e i flirt con l’EBM di Terence Fixmer, lo portano nel tempo a studiare diverse soluzioni cimentandosi ai piatti e live.
Il 2013 si è concluso con un’eccellente release su RXSTNZ RecordsSunset On Stalingrad EP, e una performance memorabile alla Buka per l’evento S/V/N/ così ci abbiamo fatto due chiacchere per conoscerlo meglio.
Come sempre potete ascoltare il set attraverso Mixcloud oppure scaricarlo tramite http://offliberty.com/

Cosa ci puoi raccontare dei tuoi esordi da produttore e Dj?
I primi passi come dj li ho mossi nel 2003 alla Breccia, un piccolo centro sociale che sorgeva di fronte alla Stecca degli Artigiani, all’interno del vecchio complesso dell’Isola di Milano. Ascoltavo da poco musica elettronica e le mie nozioni di mix erano piuttosto approssimative. Venivo dal punk e i generi che cominciai naturalmente a seguire furono l’electroclash e la drum n’bass; quella di DJ è un’attività che ho mantenuto nel corso degli anni, ma l’ho sempre considerata secondaria rispetto a quella di live performer. Qualche anno dopo, nel 2006 circa, ho cominciato a produrre le prime tracce, techno a 135bpm, con Reason 3.0.
Da quel momento è cominciato un lungo periodo di incubazione, terminato nel 2009 con la pubblicazione del mio primo remix, che ha dato un inizio effettivo alla mia attività di producer.
Dove trai ispirazione per i tuoi lavori?
Per me il presupposto fondamentale è partire da uno stato di sofferenza interiore. Quando sono spensierato è raro che riesca a produrre qualcosa che mi soddisfi, forse semplicemente sento meno il bisogno di esprimermi. Vivo l’atto della produzione musicale come un momento in cui le mie emozioni trovano libero sfogo, seppure incasellato nei rigidi schemi del software. Dunque direi che non traggo ispirazione da nulla, se non dalle mie stesse sensazioni.
Come ti piace definire il tuo suono?
Faccio un po’ fatica a definirlo, perché mi manca il distacco necessario per vederlo con lucidità. Qualche tempo fa, forse un po’ presuntuosamente, mi sono inventato un genere per dare un nome a quello che faccio: “downtechno“. Una techno molto lenta che non trova necessariamente il suo sbocco sul dancefloor, ma anche in un ascolto casalingo. Sicuramente il mio suono è influenzato dai miei ascolti passati ed attuali, dunque da certa techno/electro di Detroit e dalla musica classico/contemporanea/sacra del ‘900. A questo aggiungo un mood di matrice industriale, da sempre presente nei miei lavori, che si mischia col concept che sta alla base di essi, più visuale che musicale: la descrizione di un territorio immaginario, brullo, spoglio e freddo, ma allo stesso tempo carico di spiritualità. Un luogo in cui si mischiano salvezza e redenzione, amore e odio, felicità effimera e disperazione.
Come hai sviluppato questo podcast?
Ormai è un po’ di tempo che i miei ascolti sono molto limitati per quel che riguarda la musica “dancefloor oriented“, dunque sarebbe stata una forzatura per me creare un podcast classico. Ho quindi cercato di ricreare, attraverso brani non composti da me (a parte uno), lo stesso spirito che permea le mie ultime produzioni: un tunnel lungo e scuro, dall’interno del quale è però possibile scorgere una luce in lontananza. Il raggiungimento o meno di questa luce è dato dall’esperienza soggettiva, dalle sensazioni che l’ascoltatore prova al termine del podcast.
Quando e come andrebbe ascoltato?
Difficile a dirsi, l’esperienza dell’ascolto è soggettiva e non credo sia il caso di dare suggerimenti in proposito. Detto questo non è sicuramente un podcast da “party“, e non è composto da musica adatta a fare da sottofondo. Io lo ascolterei in cuffia, di notte, al buio.
Su quali progetti stai lavorando attualmente?
Il mio prossimo Ep è praticamente pronto, e una o forse due tracce nuove verranno pubblicate nelle compilation di altrettante etichette. Altri progetti sono in cantiere ma sono ad uno stato troppo embrionale per parlarne già ora.

Frequencies Podcast #4: SHARI DELORIAN by Frequencies_Eu on Mixcloud

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