Endtroducing: La Storia del Soundbite

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La diatriba sulla figura del Dj ha ormai monopolizzato da tempo l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori, sfociando in risse continue tra chi si sente rappresentato solo da chi suona in vinile, e coloro che vedono nella tecnologia un modo per valorizzare la propria arte.
Ora, senza entrare nel merito della questione, vorrei parlarvi di un oggetto che è stato messo in commercio anni fa con grande successo diventando un “must have” per i Dj: il Soundbite, un campionatore, anzi IL campionatore, prodotto dall’inglese RedSound.
Questo strumento (in questo articolo mi riferisco ai modelli PRO ed XL), è perfetto perché composto da 6 semplici tasti che se premuti registrano, grazie ad un bpm engine interno, in automatico 1 ,2, 4, 8 o 16 battute di un disco ripetendole in un loop su un canale del mixer, permettendoci quindi di sbizzaririre la fantasia magari mettendo in loop un vinile, fare un missaggio a 3 canali, oppure di inventarci al momento una sequenza musicale partendo dai soli loop campionati. Superstar della consolle quali Marco Carola, Loco Dice, Danilo Vigorito e Ilario Alicante ne hanno fatto addirittura il loro marchio di fabbrica.
C’è però un problema: la reperibilità.
Attualmente in giro si trova in gran quantità il modello MICRO, che trasmette un segnale midi per la sincronizzazione partendo dall’audio in entrata ma che personalmente sconsiglio come campionatore puro, in quanto il sample catturato non si sente forte e corposo come avviene con i modelli principali.
Oggi la RedSound, che purtroppo l’ha messo fuori produzione, pare stia lavorando su qualcosa di nuovo (di cosa si tratti precisamente non ci è dato saperlo) rendendo il Soundbite una vera rarità da cercare nei mercati dell’usato.
Strano inoltre che nessun’altra azienda si sia prodigata a creare un prodotto equivalente. Anzi, più che strano, un peccato.

Mauro Alpha

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