Dj Whistla: Back to the Future (Garage)

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La storia del Garage UK, uno dei pilastri della musica underground britannica, è di quelle singolari: nonostante abbia condizionato in maniera determinante lo sviluppo di una delle principali scene dance mondiali, lo UKG non ha mai goduto di grande fortuna fuori dal Regno Unito. E’ solo con il Dubstep, ed in seguito con l’emergere della composita scena “Bass” (e con il ritorno in auge delle sonorità anni ’90) che il Garage e le sue evoluzioni sono stati apprezzati fuori dal circuito UK. Abbiamo chiesto a Whistla, Dj e producer inglese – fondatore della label L2S e della celebre web radio Sub.fm, punto di riferimento della comunità mondiale di “bassofili”- che il genere l’ha tenuto a battesimo, di fare il punto della situazione per i lettori di Frequencies.

Come ha vissuto Dj Whistla, fin dai suoi esordi, l’evoluzione della scena elettronica UK?
Dagli anni ’90 ho visto avvicendarsi molte scene e generi ma soprattutto ho visto aumentare in maniera esponenziale la quantità di musica in giro. La mia attività iniziò suonando Hardcore, con un passaggio a Breaks e Garage, quindi un approdo al Dubstep, per muovermi infine sul terreno dove sono ora. La mia fortuna è stata di essere cresciuto nell’epoca della Dance Music Explosion che ha cambiato radicalmente la scena inglese: suono e produco fin da quando ero un adolescente. Il resto è venuto da solo.
Dj, producer, boss dell’etichetta L2S, fondatore del sito “Future Garage Forum” e soprattutto di Sub.fm (dove, tra l’altro conduci uno show il martedi dalle 9 alle 11pm – ora italiana-). Ho dimenticato qualcosa…?! Come fai a combinare l’aspetto creativo della tua attività da DJ e producer con l’enorme impegno tecnico (ed amministrativo) che richiede una realtà importante come Sub.fm ma anche la tua etichetta L2S?
Non nascondo che tenere tutto in equilibrio è un lavoro tutt’altro che facile…ma la sfida è metà del divertimento, no? Il mio metodo, consiste nel focalizzarmi su un aspetto alla volta, per assicurarmi che tutto sia ben equilibrato, piuttosto che affannarmi su molte attività contemporaneamente (e finire per non farne bene nessuna). Ognuna di queste attività si muove con meccanismi diversi, quindi ho dovuto escogitare procedure differenti per far camminare la macchina a dovere ma questa diversità e varietà mi esalta ed appassiona molto!

Parliamo del grande successo di Sub.fm : fondare nel 2003 una web radio non era un gioco da ragazzi dato che già allora, il rapido evolversi della tecnologia streaming aveva favorito la nascita di una miriade di emittenti radiofoniche su internet. Qual’è stata la marcia in più di Sub.fm, rispetto alle molte radio focalizzate sulla bass music, che hanno visto la luce in quegli anni?
Il successo di Sub.fm va ricercato più nella comunità di Dj ed ascoltatori che vi ruotano intorno che non nella musica in sè. La filosofia che muove la radio non si cura dei generi ma di un certo tipo di estetica musicale: trovano infatti posto House, Dubstep e qualunque altro genere che risponda alla nostra filosofia. Il concetto che ispira la radio è stato certamente un fattore che ne ha determinato il successo.
L2S ha contribuito in maniera determinante a disegnare l’estetica del Garage degli ultimi anni: un sound più delicato e sofisticato, rivolto ad un pubblico più vasto, rispetto a quello dell’old school Garage. Quali elementi della vibe underground degli anni ’90 sopravvivono nel Future Garage, e quanto questa combinazione si riflette nel lavoro di L2S?
Secondo me, abbiamo mantenuto molto del sound “ruvido” dello UKG, ma chiaramente dipende tutto dalla release; se ascolti Littlefoot EPs di Jupter One o la mia traccia Steelface, la nostra prima uscita, capisci cosa intendo.
Si dice sia stato tu a coniare la definizione “Future Garage”: cosa ne pensi di questo concetto, spesso riferito a “tutto ciò che ricorda il Garaga ma.. non lo è”: dalla tech-step di Scuba alle produzioni UKG, decisamente più funky, cosa rende “Future” una traccia Garage?
Future Garage non è un genere ma un concetto “collettivo” volto ad indicare diverse produzioni ed artisti che si rifanno al Garage ma non sono UKG. Le produzioni possono avvicinarsi molto al suono delle origini ma possono anche discostarsene in maniera radicale. Future Garage è un meltingpot di idee e sperimentazioni che vedono come cornice il Garage nonostante questa cornice sia tutt’altro che rigida e possa anzi, essere mossa a piacimento! L’Old School UKG ha un sound molto riconoscibile e spesso si ascoltano tracce, soprattutto nell’ultimo periodo, che cercano semplicemente di proporre un revival di quelle sonorità, complice il ritorno di interesse per l’House e le sonorità dei ’90 guidate dal suono di organo. Quindi Future Garage si aggiunge al classico UKG apportando quel tocco di sperimentazione ibrida con generi quali House, Techno, Ambient, Dubstep, etc. E anzi è un tentativo della scena Garage di guardare avanti e cogliere spunti nuovi rispetto al semplice fossilizzarsi sul revival.

Prima del fenomeno Dubstep, e con la sola eccezione della Drum ‘n’ Bass, i generi  dance urban targati UK non hanno mai raccolto ampio seguito al di fuori dell’Inghilterra. Quali tracce suggeriresti di ascoltare, ai lettori di Frequencies.eu che non conoscono lo UKG, per farsi un’idea dell’estetica del genere?
Partendo dal presupposto che potrei compilare una lista praticamente infinita di splendide tracce!! queste cinque sicuramente:
SUBMERSE & RESKETCH – Get Away
ENIGMA DUBZ – At Home
BURIAL – Archangel
WHISTLA- Pillowtalk (Para Remix)
GROOVE CHRONICLES – Stone Cold
Quali sono i progetti a breve termine, per Dj Whistla e le sue creature?
L’obiettivo principale è che Sub.fm trasmetta 24h. E su questo ci siamo quasi! L2S ha una lista interminabile di release pianificate per il 2013 mentre per ciò che riguarda la mia attività di producer ho diversi remix in uscita e sto lavorando ad un album di materiale prodotto negli anni ’90 non ancora pubblicato. Sono impegnato con il mastering di questi lavori e devo dire che la cosa mi sta entusiasmando molto!

Massimiliano Sfregola

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