Movement, a tribute to Turin 2006

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Questo venerdì a Torino si è tenuta la prima grande manifestazione, delle due in cartellone, di chiusura dell’anno olimpico e per celebrare l’ottimo lavoro svolto nella Capitale italiana dell’automobile sono stati invitati Kevin Saunderson e Derrick May, artisti di spicco di quella che è universalmente riconosciuta come la città dei motori più famosa del Mondo, vale a dire Detroit.

Il luogo scelto per un evento così importante è il nuovo palazzetto dello sport PalaIsozaki, un’avveneristica struttura situata nel cuore del capoluogo piemontese, che per l’occasione ha visto trasformare il proprio atrio, un salone capace di ospitare comodamente oltre 2000 persone, in un futuristico club con tanto di palco per la consolle, giochi laser e animazione con ballerine/i ed acrobati su trampoli e trapezi.

L’organizzazione è stata davvero impeccabile, e a sottolineare la piena riuscita della festa è il pubblico: mai avevo visto in Italia un amalgama così vario di persone stare tutti insieme a divertirsi nella più completa armonia. C’era veramente gente di tutti i tipi: dai giovanissimi agli adulti in ugual misura, da elegantoni in giacca e cravatta a strampalati emuli dello stile degli anni ‘80 con tanto di baffoni alla Giorgio Moroder, e naturalmente gli immancabili nostalgici del Jaiss, senza contare la presenza davvero notevole di belle ragazze.

Ma iniziamo a parlare di musica…ad aprire le danze sono Federico Gandin e Lorenzo LSP che fanno subito capire alla pista quale sarà la direzione della serata: pura Techno made in Detroit senza fronzoli e compromessi, solo ritmo, archi e tanta passione.

Aprire le danze per mostri sacri come Saunderson e May non è propriamente una passeggiata, ma i due bravi Dj’s italiani dimostrano di essere all’altezza della situazione, e così quando Mister Innercity prende il comando delle operazioni (naturalmente dopo aver autografato la mia compilation Movement ‘04) il dancefloor è già bello carico e pronto ad andare avanti tutta la notte.

Saunderson, al quale si può muovere solo l’unico appunto di aver preferito il pc ai piatti, sfodera un set ricco d’intensità…inizialmente sembra quasi d’essere in un sambodromo…la 909 riecheggia potente tra le mura del palazzetto e gli intrecci melodici creano un’atmosfera bellissima dove tutti non possono fare altro che ballare felici col sorriso stampato sulle labbra. E’ interessante vedere come ognuno ne gode in maniera diversa: le ragazze si muovono scatenate, senza quegli atteggiamenti da top model ormai tipici della tradizionale scena discotecara della Penisola, piccoli Dj in erba che si schierano lateralmente al palco per cercare di capire i segreti di uno dei Padri Fondatori della musica Techno, e strambi individui che danzano con una corona in testa.

Il tempo passa veloce ed è ora il momento dell’ideatore del Movement festival della Motor City: Mr Derrick May.
Derrick, a differenza del suo amico, predilige la tradizione e opta per ben quattro giradischi, anche se certi “rimedi dei bei vecchi tempi” come il rialzare un piatto con delle bottigliette d’acqua fanno saltare continuamente una puntina…
La sua è una performance straordinaria, energica ma di gran classe, così coinvolgente che la folla non ha nemmeno il tempo, ma soprattutto il desiderio, di rifiatare.

Ormai è mattino e, sebbene l’oscuro cielo invernale torinese vorrebbe illuderci che la serata non finirà mai, è ora di tornare a casa, ma non siamo tristi perchè come recita il testo di “Kill 100″ degli X-Press 2, suonato nel delirio generale da Kevin, siamo consapevoli che per una notte ci siamo sentiti amati.

Federico Spadavecchia

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