A.A.V.V. Pop Ambient 2007 (Kompakt)

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Come ogni fine anno ecco la celeberrima etichetta di Colonia che rilascia la sua classica raccolta di musica d’ambiente, con l’intento, evidenziato già dal titolo, di anticipare quelli che saranno i suoni del prossimo anno.
Questo tipo di musica è sempre stato al centro delle attenzioni dei ragazzi capitanati da Michael Mayer e Reinhard Voigt, i quali hanno ad esempio realizzato versioni ambient dei loro stessi album, come nel caso di Kaito, oppure, come succede per i Russi Scsi-9, elaborato le sue tipiche struttuture melodiche per poi riarrangiarle su ritmi maggiormente dancefloor-oriented.

In tutti i casi però troviamo atmosfere idilliache, caratterizzate da synth aperti e riverberi, che fungono da comun denominatore, e che conferiscono ai pezzi una sensazione di serenità accompagnata da una forte carica emotiva.
Ma non vi venga in mente di trovarvi di fronte all’ennesima compilation da loungebar trendy stile Budda Bar; le produzioni Kompakt sono molto di più, infatti, il termine Pop contenuto nel titolo del cd non sta ad indicare la facilità del progetto, quanto piuttosto una scelta di suoni più morbidi rispetto ai tradizionali pezzi ambient acidi e paranoici alla Aphex Twin o alla Future Sound of London.

Le varie raccolte Pop Ambient ben rappresentano quindi una continua evoluzione delle teorie elaborate da Brian Eno: quest’ultimo ricercava la “musica degli ambienti”, ovvero quelle note che si potessero definire proprie del luogo in cui venivano riprodotte (un classico: “Music for the airports”), la scuola Kompaktiana, invece, da parte sua prova a fare un passo avanti e compone le sonorizzazioni degli stati d’animo, ma per certi versi anche del fisico, che si provano stando in determinati spazi.

E così se ci troviamo ad ascoltare questa nuova release in cuffia sdraiati sul letto, usufruiremo della perfetta soundtrack dei nostri sogni e pensieri, con le tracce che si susseguono una dopo l’altra come un unico movimento. Ma è solo in un club alla fine di una serata passata a ballare senza tregua che le canzoni qui proposte rivelano pienamente il loro potenziale: suonate al mattino come ultimo disco saranno un morbido veicolo di ritorno nel mondo reale, che vi faranno sentire l’emozione del sudore che si raffredda sulla pelle e delle pupille dilatate per le strobo (e magari per le “sostanze” assunte) tornare a riabituarsi alla naturale luce del sole.

Federico Spadavecchia

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